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Tira più una critica che un carro di buoi?

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Criticare e creare scompiglio sui social network andando a creare astio e scontro può avere un risvolto positivo in termini di visibilità? Questa è la domanda che mi sono posto da un paio di giorni a questa parte e queste solo le considerazioni che ne ho tratto. Come sempre condivido con voi questo mio flusso di coscienza e vi invito a commentare ed argomentare le vostre idee in merito, favorevoli o non alla mia tesi.

Più ci penso e più mi convinco che determinate situazioni non compaiono quasi mai per caso, chiamatemi pure diffidente, ma è da tempo che teorizzo quella che io definisco la Critica Marketing, ovvero un insieme di operazioni che utilizzando il potente mezzo della critica e di tutto quello che ne comporta tra litigate e riappacificazioni volte solamente a portare l’interesse della persona a patteggiare per una oppure l’altro schieramento della contesa. Sappiamo tutti come va a finire con certi tipi di critica, subito all’inizio della contestazione sono già identificabili i due schieramenti ovvero i favorevoli alla critica che supporteranno le tesi di quest’ultima argomentando a suo favore ed i contrari che invece si prodigheranno a smontare la critica e le costruzioni create dai favorevoli. Il genere umano per sua natura è portato a prendere una posizione favorevole o contraria lasciandosi coinvolgere da una delle due parti e diventando parte attiva della discussione alimentandola a sua volta e quella che prima era partita come una semplice contrapposizione tra due persone diventa una sorta di “sfida” questi due schieramenti. Se il processo di critica poi coinvolge soggetti “famosi” allora il gioco è praticamente fatto ed il VIP in questione potrà godere di una certa popolarità derivante dalla discussione nata dalla critica mossa a lui.

Senza andare a scomodare i vari giornaletti scandalistici che hanno, a mio avviso, contribuito in maniera significativa al consolidamento della Critica Marketing, vorrei segnalarvi alcuni casi interessanti sulla community italiana di Youtube che a mio avviso si possono inquadrare bene nella Critica Marketing.

Il caso ZEB89 contro Fancazzisti anonimi e Favij

Il primo caso è molto interessante è viene da un canale Youtube piuttosto famoso nel settore Games in quanto il suo fondatore ha creato un personaggio, al tempo, molto stereotipato del giocatore esperto, oggi si limita a fare recensioni e rubriche sul mondo video ludico con uno sguardo più tecnico e meno caricaturale, parliamo del canale ZEB89. Il signor ZEB in un Vlog*  ha espresso la sua opinione spassionata, che alcuni sui “colleghi” debbano la loro popolarità non al frutto dei propri sforzi, ma orchestrata ad arte da potenze esterne al mondo di youtube ricavando per loro un mero ruolo di attori, negandogli quindi la paternità delle loro opere ed escludendoli di fatto dalla definizione di youtubers. Nel pieno dello spirito libero di Youtube ed aggiungo io nel pieno dello spirito del Critica Marketing i diretti interessati invece che approfondire con il diretto interessato la questione ha organizzato una live  inserendo di fatto un elemento esterno al loro mondo che ha avuto così modo di avere una determinata visibilità ad una fascia di utenti che normalmente non sono interessati e/o in conoscenza delle sue attività. Possibile che queste mie farneticazioni non abbiamo poi attinenza con la verità c’è da dire che però la serie di circostanze che ha portato un soggetto esterno al mondo di Youtube, per sua stessa ammissione, ma che ne ha scoperto un certo interesse, venga inserito in un contesto di discussione ed abbia la possibilità di spiegare ed argomentare con dovizia di particolari il suo operato.

Un detto recita che a pensar male si fa sicuramente peccato, ma il più delle volte non si sbaglia

Il caso Francesco Sole

In questo caso l’effetto Critica Marketing è leggermente differente invece di voler sponsorizzare qualcuno di specifico, come nel caso precedente, ci troviamo nel caso della critica per autopromozione. Come questo ne esistono moltissimi altri, ma questo mi è sembrato rappresentativo per il soggetto esaminato. Lo youtuber ras della fossa in due video si scaglia contro il neo youtubers Francesco Sole. La trovata di Sole di per se non è delle più innovative e geniali, attraverso un copione ed un montaggio banalizza sui luoghi comuni e ne approfitta per fare del banalissimo Product placement. Quello che mi interessa è l’invettiva del RAS che non si esaurisce semplicemente, come nel caso precedente, in un video di denuncia, ma dopo il primo ne produce nello stesso giorno un secondo e se il primo è solo una carrellata di elementi che vanno a costruire il capo di accusa per Sole il secondo e un Vlog, con tanto di parodia atta a raccontare la storia di questo Francesco Sole con tanto di intermezzi divertenti ed ironici. Se lo scopo era quello di critica perché non fermarsi al lavoro accurato ed approfondito del primo video che ne accusava i metodi tutt’altro che naturali.

Il sunto è questo che criticare suscita sicuramente l’interesse e l’attenzione del criticato, che sia esso consapevole oppure inconsapevole, alle volte può portare come abbiamo visto nel primo dei due casi ad entrare da un ingresso privilegiato. Ma rispondendo alla domanda che mi sono posto all’inizio dell’articolo io credo che questa “popolarità” sia effimera e non durevole, che non aiuti a farci conoscere se non per quel breve lasso di tempo. E voi avete mai criticato per ottenere qualche vantaggio oppure siete stati criticati? Lasciate un commento

*A qualche giorno dalla stesura del pezzo mi sono accorto che il video è stato reso privato, quindi mi spiace non possiate osservare la nascita della discussione che a scaturito poi la risposta pubblica degli accusati, il che mi fa pensare a maggior ragione che l’unico vero interesse di quel video sia stato suscitare la reazione della live

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